Il territorio è prevalentemente pianeggiante, in gran parte costituito da un altopiano di circa 300 m di altezza, che si abbassa verso il lembo Sud-Est del paese e presenta invece alcuni modesti rilievi in arenaria a Sud-Ovest, che hanno nel Tena Kourou (749 m s.l.m.) la loro massima elevazione.
Nei pressi del confine con Ghana e Costa d’Avorio le piogge sono particolarmente intense e ci sono rigogliose foreste, coltivazioni di canna da zucchero e risaie; qui si trova l’esiguo 13% di terre coltivabili del Burkina Faso. La rete idrografica del Burkina Faso è abbastanza povera, soprattutto perché diversi corsi d’acqua hanno carattere stagionale e diventano quindi vitali solo nei periodi più piovosi.
Il vecchio nome del paese, Alto Volta, si deve a quattro importanti fiumi che ne attraversano il territorio: il Comoé, il Mouhoun (Volta Nero - 1160 km, incluso tratti ghanese ed ivoriano), il Nazinon (Volta Rosso - 320 km, compreso il tratto ghanese) e il Nakambé (Volta Bianco - 640 km, inclusa la porzione in Ghana). Il Mouhoun e il Comoé sono gli unici con presenza di acqua tutto l’anno; gli altri fiumi risultano piuttosto marginali oppure fanno parte del più grande bacino artificiale del mondo, il Lago Volta, situato in Ghana.
I bacini lacustri naturali sono pochissimi e tutti di estensione molto limitata; durante la stagione delle piogge si formano invece alcuni laghi temporanei, vicino ai corsi d’acqua principali.
All’interno del Burkina Faso si possono distinguere tre differenti zone climatiche, suddivise in base alla quantità di precipitazioni che ricevono: Sahel, al Nord, è la regione più arida con meno di 500 mm di precipitazioni annuali e un clima semi-desertico; Sudano-Saheliana, al centro, con precipitazioni tra i 500 e i 900 mm annui; Sudano-Guineiana, al Sud del paese, con precipitazioni superiori ai 900 mm all’anno.
Per quanto riguarda le temperature, il Burkina Faso è interessato da alte temperature durante tutto l’anno: la temperatura media annua è di 28,3 °C. Nelle regioni settentrionali, inoltre, si nota una grande differenza di temperatura giornaliera tra il giorno e la notte.
Pensando all’aridità dei suoli del Burkina Faso, si potrebbe pensare di trovarsi di fronte a una pluviometria molto scarsa. Tuttavia, il problema non è la scarsità delle piogge, quanto piuttosto la difficoltà di conservare e valorizzare l’acqua che precipita nella stagione delle piogge. Le piogge sono portate dal monsone di Sud-Est, vento umido che perde di intensità procedendo verso Nord.
Le zone agro-ecologiche del Burkina Faso riflettono la suddivisione climatica del paese, descritta nel paragrafo precedente. Le aree forestali del Burkina Faso sono terreni ricchi di alberi e/o arbusti, la cui densità aumenta spostandosi da Nord verso Sud.
La totalità delle foreste del Burkina Faso copre una superficie di circa 13,5 milioni di ettari, vale a dire il 49% del territorio nazionale. A questa vanno aggiunti i terreni agricoli, quelli destinati a coltivazioni stagionali e quelli agro-forestali, rispettivamente circa il 13%, il 29% e l’8% del territorio nazionale (2002).
Per contrastare il continuo aumento dei terreni agricoli, soprattutto di quelli destinati a coltivazioni stagionali, sono da anni attivi programmi di riforestazione, promuovendo ad esempio le “foreste di villaggio” (piantumazione partecipata).
In Burkina Faso, le foreste giocano un ruolo fondamentale dal punto di vista sociale, culturale ed economico. Quelle che possono fornire un contributo alla sicurezza alimentare della nazione sono denominate NTFP (Non-Timber Forest Products): incidono per circa il 43% sul bilancio nutrizionale, assicurando benefici sulla salute del 75-90% degli abitanti e fornendo circa il 23% di occupazione della popolazione rurale.
Ricerche FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) evidenziano, infatti, che ogni burkinabé consuma ogni anno circa 1 kg di carne di selvaggina e 2-5 kg di pesce. Inoltre, l’energia ricavata dal legno è la principale fonte di energia nella nazione (84% del consumo energetico nazionale, rispetto al 14% e 2% di, rispettivamente, idrocarburi e elettricità), e soddisfa i bisogni energetici del 97% dei nuclei familiari.
Inoltre, le foreste contribuiscono ai normali ed essenziali processi ecologici (ciclo idrogeologico, purificazione dell’aria, ciclo della materia organica, ...) e alla conservazione della diversità biologica (flora e fauna). Come mostra lo schema sottostante, il Burkina Faso presenta un’importante rete di aree protette, fatte di parchi nazionali, riserve di caccia, fattorie, foreste, foreste “protette”, riserve locali, zone di caccia di villaggio, e foreste di villaggio.
Si stima che la biomassa vivente di queste foreste contenga l’equivalente di 1.330 milioni di tonnellate di carbone.